Una questione anche di sicurezza
Mestruazioni
// Linda Albanese //
“Una ragazza di 16 anni è morta dopo essere stata costretta a restare rinchiusa in una capanna perché aveva le mestruazioni” titolavano purtroppo molti giornali lo scorso 11 agosto.
© freepik
È accaduto in Nepal, dove sono ancora in troppi a rispettare l'antica pratica induista, ormai illegale dal 2005, del chhaupadi, che obbliga le donne con il ciclo a stare fuori casa perché ritenute impure e intoccabili. La giovane Anita Chand è morta a causa del morso di un serpente mentre dormiva. E purtroppo non è la sola. Diverse donne sono morte per attacchi di animali e per inalazione di fumo dopo aver acceso fuochi in rifugi senza finestre. Queste morti hanno portato alla creazione di programmi e campagne in tutto il Paese per porre fine alla pratica e migliaia di “capanne mestruali” sono state distrutte. Ma c’è ancora molto da fare. Secondo l’UNICEF più della metà delle donne in Bangladesh e più di due terzi in Nepal hanno dichiarato di non partecipare alle attività quotidiane durante le mestruazioni. In Ciad e nella Repubblica Centrafricana, una su tre ha dichiarato di non parteciparvi.
In salute e sicure di sé
Le mestruazioni sono un aspetto naturale e sano della vita delle donne, eppure in molte culture sono circondate da uno stigma negativo. Stigmatizzazione, povertà e mancanza di accesso ai servizi di base, come i servizi igienici e l'acqua, fanno sì che le esigenze di salute e igiene mestruale non siano soddisfatte e che aumenti il rischio di infezioni per le donne e le ragazze. Queste sfide sono particolarmente acute tra i più poveri, i gruppi etnici, i rifugiati e le persone con disabilità. "La gestione della salute e dell'igiene mestruale, se disponibile per tutti, può aiutare a smantellare le barriere e a sostenere le ragazze a diventare donne sane, istruite ed emancipate", ha dichiarato Kelly Ann Naylor, a capo dei programmi su Acqua e Igiene dell'UNICEF. Circa metà della popolazione femminile – pari al 26% della popolazione mondiale – è in età fertile e mediamente, una donna trascorre 7 anni della propria vita convivendo con il ciclo mestruale. Informare le ragazze prima del loro primo ciclo (e anche i coetanei maschi) rafforza la loro sicurezza, contribuisce a creare solidarietà sociale e incoraggia abitudini sane. Una scarsa igiene durante il periodo mestruale può comportare rischi per la salute ed è direttamente collegata a infezioni del tratto urinario e riproduttivo. Nel corso delle emergenze, l’UNICEF distribuisce a donne e ragazze i dignity kit, che comprendono assorbenti, torce elettriche e fischietti per dare l'allarme in caso di molestie, ad esempio quando si usano servizi igienici in luoghi sovraffollati e a rischio come i campi profughi. Sì, c’è ancora molto da fare.
«Soddisfare la necessità di condizioni igieniche adeguate per tutte le ragazze durante il ciclo mestruale è una sfida fondamentale per i diritti umani, la dignità e la salute pubblica»
Kelly Ann Naylor (UNICEF)
Kelly Ann Naylor (UNICEF)