Vorworte

Arno Kompatscher, Landeshauptmann

Würde ist nicht nur ein Konjunktiv, sondern eigentlich ein Recht. Die Menschenwürde bildet das Fundament unserer Grundrechte. Die Allgemeine Menschenrechtserklärung von 1948 verankert die Menschenwürde in ihrer Präambel. Leider klaffen über 70 Jahre später Anspruch und Wirklichkeit vielerorts noch weit auseinander. In Iran, per esempio, che le ragazze, per una ciocca di capelli, possano essere arrestate da una discutibile polizia morale ed essere rese vittime di violenza. In Afghanistan gli hazāra sono perseguitati e ostracizzati perché considerati infedeli all’interno dello Stato Islamico. In Cina, gli uiguri sono sorvegliati e internati per essere "rieducati". Questa lista, purtroppo, potrebbe continuare pressoché all’infinito. Sura döt le monn vëgn la dignité dles porsones ciarpedada jö y les ëres é plü gonot co i ëi les vitimes.*
Der Blick muss aber nicht in die Ferne schweifen, um würdelosen Umgang miteinander zu beobachten. Gewalt gibt es auch in Südtirols Haushalten bis zum Überdruss. Neuartige Phänomene wie „Revenge Porn“ oder „Hatespeech“ in sozialen Netzwerken im Internet sind längst in der Mitte unserer Gesellschaft angekommen. Es bleibt also der Konjunktiv, denn würde Würde ernst genommen, würde vieles anders kommen.

*Weltweit wird die menschliche Würde mit Füßen getreten. Frauen sind dabei öfter Opfer als Männer.

Vorworte

Donatella Califano, Vicepresidente

Per diventare una società realmente civile e avanzata serve un concreto impegno sia sul piano culturale, sia in ambito politico per promuovere una cultura del rispetto, di uguaglianza di diritti e di pari opportunità.
Le donne sono invece ancora oggetto di pregiudizi e stereotipi, il loro ruolo nella visione comune è spesso di subalternità, legato a modelli di società e di pensiero che faticano a mutare. I loro corpi vengono proposti, attraverso immagini, linguaggi e standard, come un prodotto, come merce, da esibire o usare, sottoposti a modelli di perfezione per il compiacimento dell’uomo.
Manca il rispetto della dignità della donna, ed è questo il tema al quale abbiamo voluto dedicare l’edizione di ëres di novembre (mese in cui si celebra la giornata contro la violenza sulle donne), proprio per sottolineare come la tutela della dignità sia l’antidoto ad ogni forma di violenza.
La commissione è da sempre impegnata nel sensibilizzare la collettività a non considerare mai la violenza come una questione privata e a rivendicare per le donne il rispetto della loro dignità e il diritto a una piena emancipazione, presidiando i diritti e i traguardi raggiunti contro il rischio di ogni possibile forma di regressione.