Sei servita - Das Bild der Frau in der Werbung

Sessismo in officina, l’esempio da condannare

// Linda Albanese //
© Linda Albanese
Al contrario di Blauschild, l’autofficina Bodner Garage sceglie una scorciatoia volgare e fuori tempo. La pubblicità della foto campeggia sul retro dei loro camion: una donna seminuda, di spalle, con tanto di impronta di mano sporca di grasso sulle natiche. Nel 2025, ci si aspetterebbe che le aziende abbiano ormai compreso l'importanza di una comunicazione pubblicitaria rispettosa, inclusiva e consapevole. Eppure, questa immagine ci riporta indietro nel tempo, a uno stile pubblicitario che fa leva su stereotipi sessisti e sul corpo femminile come mero oggetto di richiamo visivo. Un'immagine del tutto scollegata dal servizio offerto — la riparazione di veicoli — ma chiaramente studiata per attirare l'attenzione sessualizzando il corpo femminile. È inaccettabile che, nel tentativo di promuovere un’officina meccanica, si debba ancora ricorrere al corpo di una donna come strumento di marketing. Questo tipo di pubblicità non solo banalizza la figura femminile, ma contribuisce a perpetuare una cultura che riduce le donne a oggetti da esposizione, rafforzando visioni retrograde e discriminatorie. Tanto che già le SUSIS (Südtirols Sisters), collettivo femminista conosciuto per le azioni di denuncia pubblica contro la pubblicità sessista, avevano conferito a Bodner il loro premio “Flasche” come una delle peggiori pubblicità offensive in Alto Adige.

Chicce di cultura

Eine Afrikanische Geschichte Afrikas – Vom Ursprung der Menschheit bis zur Unabhängigkeit**

// Hannah Lechner //
© Piper Verlag
Sachbuch von Zeinab Badawi
(Übersetzung ins Deutsche von Henning Dedekind und Elsbeth Ranke) Piper Verlag 2024

Zeinab Badawi wurde im Sudan geboren und ist in Großbritannien aufgewachsen. Sie ist eine preisgekrönte Rundfunkreporterin, Journalistin und Filmemacherin sowie Wissenschaftlerin und derzeit Präsidentin der SOAS University in London. Eine afrikani­sche Geschichte Afrikas ist ihr erstes Buch. Lorena findet es wichtig, „denn es bricht mit eurozentrischen Narrativen und erzählt globale Geschichte aus der Perspektive verschiedenster Gesellschaften des afrikanischen Kontinents. Dabei vermittelt es notwendiges Wissen über die koloniale Verzerrung von Geschichte und zeigt mit profunden wissenschaftlichen Recherchen ganz neue historische Perspektiven auf. Die Autorin ist genial!“